Spazio e Massa

SPAZIO E QUANTUM PSI


Il noto studioso Ken Wilber notava come una tra le prime divisioni fondamentali nella creazione della percezione umana era la distinzione tra interno ed esterno, dentro e fuori dal proprio corpo.

Questa distinzione porta a distinguere uno spazio chiamato immaginato, che percepiamo nei sogni o con gli occhi chiusi, ed uno spazio chiamato «reale» che percepiamo con gli occhi aperti.

Entrambi gli spazi vengono pero' processati nella stessa maniera. E nei sogni possiamo anche non essere coscienti che lo spazio in cui ci moviamo e' diverso dallo spazio reale.

Einstein, nel creare la teoria della relativita' ha dimostrato che spazio e materia sono la stessa cosa. Nella stessa maniera il nostro spazio esteriore si costruisce intorno alle nostre esperienze.

E' possibile percepire uno spazio senza concentrarsi sulla forma degli oggetti?

Serve ad acquisire una visione più distaccata. In quantum psi acquistano notevole interesse gli esercizi che portano la nostra percezione prima della percezione degli oggetti. L'immagine batte lo stesso la retina, ma non viene concettualizzata.


La tecnica indicata sopra puo' ad esempio essere utilizzata per ridurre l'impatto emozionale contatto con un'altra persona.


Il concetto e' differenziare lo spazio dalla forma.


A questo punto e' possibile passare ad applicazioni più' evolute, che sovrappongono spazio e dimensione interna ed esterna. Per il principio dell'eguale processo che subiscono le immagini interne ed esterne, l'immaginare di proiettare sulla realta' esterna delle idee porta allo stesso risultato che vederle effettivamente, e predispone la nostra mente nella stessa identica maniera.

Questo e' il concetto di base dei neuroattivatori.

Un altro concetto che ne consegue e' quello dell'energia necessaria per mantenere un'immagine mentale. E' dello stesso tipo dell'energia necessaria per vedere una forma come distinta dal resto.


L'esercizio indicato precedentemente e' per il recupero di tale energia.

Non Località nello spazio interno

Infine lo spazio esterno appare dello stesso tipo dello spazio interno ed aderente agli stessi principi energetici.

Quindi allo spazio esterno appare applicabile il principio di non localita' della fisica.

E' l'atto d'osservazione che, accompagnato dall'intento determina il risultato di ogni osservazione.

Alcune considerazioni

Mappa e Territorio.

La mappa e' anche la nostra percezione. Se non siamo in grado di percepire (ivi includendo la deduzione) un territorio, questo e' come se non esistesse.

Il territorio e' probabilistico, la mappa ha caos 0

Quest'affermazione vuol dire che noi non percepiamo l'aspetto probabilistico dell'universo quantico che ci circonda in quanto lo instradiamo all'interno di una mappa.

La mappa si sovrappone al territorio e non ci permette di percepirlo direttamente.

La mappa costituisce un ordine di realta' non locale.

Infatti fa capo alla nostra coscienza che e' unica. Succede quindi che eventi distinti possano essere percepiti aventi significato unico. E' questa la base delle cosiddette generalizzazioni.

Ogni mappa e' per definizione non locale, in quanto prodotto interno dell'individuo.

Intento e Mappa

L'intento e' quello che guida la modificazione di una mappa. Alcuni elementi NCR divengono visibili ed altri di meno.


L'intento e' legato all'attivita' della mente triadica


L'unita' di un'osservazione e' determinata dall'intento.


L'intento determina il significato degli elementi presenti in una mappa favorendo la nascita di correlazioni tra osservazioni non locali.


L'intento determina il passaggio della realta' da una base probabilistica ad una base osservabile e determinata. Essendo elementi della realta' probabilistica di tipo quantico non possiamo escludere anche correlazioni non locali di base.