Il più alto stato di coscienza possibile: Stato Oggettivo ed Illuminazione

Lo Stato Oggettivo e la Presenza


Un ricercatore da noi intervistato all'inizio nelle nostre ricerche disse "è la cosa più importante", "l'unica cosa che c'è" ed ora condividiamo appieno queste parole.

Nel mondo, tutte le tradizioni, e culture parlano ad un certo punto di questo stato in cui una persona arriva ad uno stadio di "realizzazione".

Quasi tutti hanno letto qualcosa al riguardo, normalmente senza troppo porci l'attenzione.

Gli autori di questo sito sono partiti da un'impostazione prettamente occidentale, e, dopo varie ricerche sono stati posti con stupore di fronte all'evidenza dell'esistenza di questo stato, dopo l'incontro con un ricercatore che, dopo aver ricercato in tutte le tradizioni occidentali ed orientali, aveva individuato una strada chiara e pragmatica per raggiungere l'obiettivo ed aveva studiato una metodologia apposita, divisa in tre passaggi.

La via da lui scelta era chiamata "via secca" per indicare l'assenza di fronzoli sul percorso.

Attraverso i tre passaggi portava una persona ad arrivare al "centro".

Alcuni legano tale stato alla parola "trascendenza", ma bisogna capire che è uno stato naturale, poichè esiste nella natura.

Pochissime persone lo conoscono veramente, e sono immediatamente distinguibili da come ne parlano.

Si tratta di un concetto fondamentale di Quantum Psychology.

Rappresenta anche la prima direzione di sviluppo di tale disciplina.

Corrisponde al concetto orientale di "illuminazione". Perchè illuminazione?

tutti sperimentiamo nella vita degli stati di microilluminazione, ed esistono anche delle tecniche specifiche, come le tecniche di creatività, volte ad allargare la mente.

La nostra percezione del mondo è continuamente "concettualizzata", vale a dire mediata dai concetti.

Le tracce mnemoniche della nostra mente ci portano ad interpretare la realtà sulla base delle informazioni già apprese.

Non vediamo la realtà, ma la traccia di questa nella nostra mente.

Le informazioni apprese inoltre sono raggruppate a rete e prendono significato l'una dall'altra.

Noi percepiamo la realtà solo sulla base delle informazioni che lasciamo filtrare attraverso i tre cervello.

parliamo appositamente di "attraverso i tre cervelli" in quanto tale stato è prima del ragionamento e prima anche delle emozioni.

Le parole sono insufficienti per descriverlo: si può dire che è possibile accedere alla realtà di base attraverso un lavoro specifico di deconcettualizzazione.

Perchè questo stato è così importante?

Il punto a cui si arriva è il punto di tutte le potenzialità e possibilità ed anche quello che da la direzione della persona che inconsciamente desidera raggiungerlo.

Tutte le tecniche che sviluppano l'uomo vanno in realtà inconsciamente in tale direzione.

E' lo stato più naturale dell'uomo.

Un tentativo di Spiegazione Scientifica dello Stato Oggettivo

Abbiamo anche proposto una spiegazione sociologica per questo fatto, seguendo le orme di Tart, autore di un'opera sull'argomento.

L'uomo è predisposto a vivere nella società, ed automaticamente ad acquisire un ruolo.

Noi potremmo essere tutto, e tuttavia nel nostro cammino di sviluppo prendiamo una direzione.

C'è un antico assioma delle neuroscienze che dice che ognuno di noi prende la decisione che gli sembra più conveniente in un dato momento.

Quindi seguiamo un percorso definito.

Pur essendo totipotente, l'uomo si riduce ad una pallida espressione di sè stesso.

La società opera ad un livello superiore all'individuo, e ne determina quello che lui pensa fondamentale: il suo io.

In effetti anche parlare di "io" è difficile, in quanto normalmente convivono molteplici "io" in una stessa persona.

Un giorno vediamo una persona comportarsi in una maniera, ed il giorno dopo in un altro.

Quale è l'elemento alla base delle nascita di questi io, e che ce ne fa scegliere uno invece di un altro?

E' come se noi fossimo parte di un gioco più vasto che non percepiamo.

Il nostro io è un falso io prodotto dalla situazione e non tiene conto delle potenzialità dell'essere.

Più si è in presenza più si sviluppa coscienza, e si sostituisce la propria mente alla "mente globale" della società.

Non è necessario accedere al livello di base (stato oggettivo) per incominciare a rendersi conto dei fenomeni che accadono.

E' già sufficiente raggiungere degli stati vicini chiamati tecnicamente "perioggettivi" come è successo agli autori.

Quello che ne consegue è una trasformazione totale della personalità.

La personalità si basa infatti su reticoli di paure e costrizioni che vengono capiti e superati andando alla base.

Dopo, la vita non è mai più la stessa! (Anche se doveste continuare a fare le stesse cose). Vi trovate più in pace col mondo, tranquilli, ed avete un più veloce tempo di assorbimento emozionale.

Lo stato oggettivo assoluto non è uno stato stabile poichè non è lo stato abituale della mente umana.

Fisicamente il primo giorno può essere raggiunto per un'ora, il secondo per mezz'ora, ma comunque non ha importanza, in quanto è stato centrale il cui solo raggiungimento illumina l'intera esistenza.

Viene chiamato stato di coscienza superiore poichè da questo stato è possibile comprendere gli stati di coscienza inferiori.

Come si riconosce una persona che ha raggiunto lo stato oggettivo o stati peri-oggettivi?

Normalmente è più presente. Soprattutto nella vita mostra elementi di estrema presenza. Applica parecchie strategie ed è creativa.

Cosa è la Presenza?

Significa essere presenti alla realtà. Rappresenta la strada per avvicinarsi a tale stato. La presenza non è comunque obbligatoriamente legata ad uno stato oggettivo. Tramite la presenza gli autori hanno osservato che si massimizza l'impatto sulla realtà con fenomeni a volte strani. Esiste infatti un principio di Quantum Psychology che afferma che l'osservatore influenza l'osservato e questo è ovviamente tanto più vero quanto più siamo presenti (e quindi osserviamo relamente).

Gli autori del sito hanno personalmente osservato come una persona in stato di presenza sia più in grado di rispondere agli stimoli esterni, e tale presenza sia individuabile attraverso la comunicazione non verbale

Un semplice Esercizio


Si tratta di un esercizio diffuso attraverso il mondo in molte tradizioni.

Ogni giorno cercate di essere presenti per almeno un minuto tre volte al giorno. Durante questo minuto fate attenzione ai rumori esterni, ma senza concettualizzarli, alle immagini che battono sulla retina, alle sensazioni interne ed esterne.

La pratica di questo esercizio sveglia qualcosa nell'individuo.

Meglio è ancora se l'esercizio viene fatto in gruppo.

Poichè molti ostacoli alla presenza sono normalmente sociali, il gruppo ben condotto aiuta a toglierli.